Un team di ricercatori composto da Filippo Biondi, Armando Mei e Corrado Malanga, hanno unito le loro forze e le loro competenze per svelare, una volta per tutte, ciò che nessun altro fino ad oggi aveva avuto la capacità ed il coraggio di indagare. Già in alcuni precedenti lavori: alcuni libri ed un articolo scientifico pubblicato su una rivista internazionale, Malanga, Mei e Biondi avevano ripercorso la storia della Piana di Giza, non solo correlando le varie costruzioni monumentali con le antiche conoscenze astronomiche del popolo egizio ma, impiegando le più moderne tecnologie, implementate dall’industria aerospaziale, supportate da un approccio completamente innovativo, che trasforma informazioni elettromagnetiche in una nuova spettroscopia fononica, riuscivano a osservare l’interno delle nascoste strutture della piramide di Khnum Khufu. Si potevano così mettere in luce tutte quelle strutture interne al monumento e fino ad allora sconosciute, che da anni gli egittologi cercavano di scoprire con l’impiego di tecniche non invasive. L’idea di usare il SAR o Radar ad Apertura Sintetica, per osservare l’interno degli antichi e fino ad ora, impenetrabili monumenti megalitici egizi, ha spinto i tre ricercatori ad impiegare le loro rispettive competenze, nell’impresa di comprendere quale fosse la vera struttura interna della piramide di Khafre, con l’obbiettivo di collocare le maggiori costruzioni della piana di Giza, in un più corretto ed ampio contesto storico dell’antico Egitto. I risultati di questo approccio storico-scientifico saranno, per la prima volta, mostrati il 16 Marzo, nel corso di un importante evento aperto al pubblico ed organizzato dal Canale di informazione Youtube EXPEDITION con la coordinazione di Nicole Ciccolo. Verrà organizzata, inoltre, una conferenza stampa internazionale aperta ai media accreditati.